Santosha e Aparigraha

Gli opposti, e l’impermanenza

Voglio mettere vicini questui due importanti concetti che riguardano gli 8 passi dello yoga, in particolare fanno parte degli Yama e Nyama, i primi due, iniziando a parlare di santosha.

Il concetto di santosha in particolare, riguarda, detto in parole semplici, allenare la nostra mente all’attitudine di trovare il lato positivo delle cose. Voglio spiegare meglio questo concetto partendo dalla parola yoga che significa unione e dalla parola Hatha: sole/luna, l’energia maschile e quella femminile, il chiaro, lo scuro, una parola insomma che ci ricorda che in ogni cosa troviamo sempre due lati opposti esattamente come nel concetto dello yin e dello yang, il cui simbolo è estremamente esemplificativo: in ogni cosa non è mai tutto bianco o tutto nero. Quindi se esiste un lato, esiste sempre anche il suo opposto. Ma la mente umana, per sua natura tende sempre a vedere a vedere di più il lato negativo delle cose senza accorgersi di quello positivo. Il concetto di santosha esprime l’attitudine a cercare il lato positivo nelle cose, a vedere il bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto.

Allenare la propria mente (perchè la sia allena) a fare questo si da una svolta nella propria vita, perchè non sempre possiamo avere il controllo di quello che succede. Le cose attorno a noi, cambiano, vanno e vengono, così come le persone, le emozioni, mentre tutto cambia al di fuori di noi sta a noi riuscire a trovare il lato positivo delle cose, per darci la possibilità di vivere meglio. Che è ben diverso dall’essere sempre ottimisti. Non c’entra nulla! C’è differenza tra mettere in luce il lato positivo delle cose e negare il lato negativo. 

L’altro concetto, legato a santosha è aparigraha. Letteralmente tradotto come non attaccamento. Questo concetto appunto ci ricorda che non dobbiamo attaccarci a nulla perchè nulla è permanente. Gli oggetti, le cose, le persone, ma anche i sentimenti, e le emozioni. Tutto, in questa vita è di passaggio e noi non siamo altro che osservatori. Questo non vuol dire lasciarsi vivere e prendere tutto come viene, ma prendere coscienza che nulla è permanente, nulla è eterno, ogni cosa è di passaggio e in continua evoluzione e cambiamento ci rende sicuramente la vita più facile.

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