Mi chiamo Samanta Carpeggiani, ma per tuttə sono semplicemente Sammy. Insegno yoga a Formigine, in provincia di Modena, e pratico da oltre 15 anni con grande passione e curiosità.
Nel mio percorso ho studiato con insegnanti italiani e internazionali, approfondendo diversi stili di yoga, dalla tradizione più antica all’approccio più moderno, integrando elementi di biomeccanica, anatomia sottile, filosofia yogica e Ayurveda.
Amo creare lezioni su misura, accessibili, dinamiche e profonde. Ogni pratica è un viaggio che parte dal corpo per risvegliare l’energia, la consapevolezza e il benessere interiore.
Se cerchi uno spazio autentico, dove sentirti a casa, sei il benvenuto.
Ho incontrato la pratica per il bisogno che sentivo di dover compensare con gli altri sport che già praticavo: corsa a piedi, ciclismo e nuoto.
Fu dopo un infortunio che la pratica iniziò ad entrare sempre di più nella mia quotidianità, donandomi un benessere che da subito andò oltre a quello fisico.
Ho fatto il primo corso di formazione per insegnanti di yoga con Sara Bigatti e John Kraijenbrink, che come fisioterapista (e insegnante di yoga) ha curato molto bene la parte di anatomia, ed entrambi anche la parte di filosofia e anatomia sottile.
Ho continuato a formarmi con Piero Vivarelli e Caterina Cortellini frequentando l’anusara immersion
Ho frequentato un corso di 250 ore all’anatomyoga di Modena.
Continuo a formarmi frequentando corsi e workshop spaziando in vari stili di yoga e approfondendo sia l’aspetto fisico, che quello legato alla mindfulness.
Mi piace unire la mia passione dell’insegnamento, con quella per l’outdoor insegnando all’aperto, in mezzo alla natura. Collaborando con guide escursionistiche e appoggiandomi a rifugi di montagna o altre location, mi piace organizzare lezioni all’aperto in ambiente o con musica dal vivo.
Nel tempo libero amo pedalare preferibilmente su sentieri o strade bianche, lontane dal traffico, fare trekking, correre o camminare in montagna. Stare a contatto con la natura per me è un esigenza irrinunciabile.
Uso la bici come mezzo per esplorare e mi piace definirmi una viaggiatrice a pedali.
Adoro viaggiare in van e con me non mancano mai un paio di scarpe comode e il tappetino.
Amo il movimento in tutte le sue forme, mi piace andare oltre ai confini del tappetino e farlo con un approccio yogico di ascolto e conoscenza.
Mi piace studiare l’anatomia e la biomeccanica in relazione al movimento e dare una interpretazione moderna e occidentalizzata a questa splendida disciplina, attingendo dalle sue antiche radici, continuando a studiarne la storia e la filosofia e l’ayurveda.
Lo stile che insegno è frutto dell’esperienza maturata negli anni praticando con diversi maestri e sperimentando diversi stili.
Le asana, posture, si concatenano l’una con l’altra in maniera dinamica funzionale e creativa per creare sequenze fluide guidate dal respiro, aumentando gradualmente la difficoltà creando quello che nello yoga viene definito Vinyasa krama. Durante la pratica mi piace affinare la conoscenza anatomica del nostro corpo attraverso il movimento, il respiro, l’ascolto e l’osservazione.
Tutte le lezioni sono diverse fra loro. Ognuna avrà un focus dedicato all’interno di un percorso di crescita e consapevolezza, che volge a incrementare la forza e flessibilità, la concentrazione la coordinazione e la propriocezione per preparare gradualmente la nostra mente e il nostro corpo a trovare il suo giusto equilibrio.
“Credo che la natura abbia già in sé tutte le risposte. Per questo ho creato un metodo di pratica che nasce proprio da lì: dagli elementi che ci compongono e ci circondano.”
Negli ultimi anni, il mio modo di vivere e insegnare yoga è cambiato profondamente. Ho sentito il bisogno di creare un percorso che fosse ciclico, radicato, vitale e al tempo stesso intuitivo. Un approccio che potesse unire la profondità della tradizione con un linguaggio semplice e accessibile, vicino alla nostra esperienza quotidiana.
Così è nato Pancha Bhuta Yoga: un metodo che integra la pratica yogica con l’antica saggezza dei cinque elementi – Terra, Acqua, Fuoco, Aria ed Etere – e che aiuta a riconnetterci con ciò che siamo, nel corpo e dentro.
In sanscrito, Pancha significa “cinque” e Bhuta indica gli “elementi primordiali” che secondo lo yoga e l’Ayurveda costituiscono l’universo, inclusi noi esseri umani.
Prithvi (Terra) – Stabilità, radicamento, struttura
Apas (Acqua) – Fluidità, emozione, adattamento
Agni (Fuoco) – Energia, volontà, trasformazione
Vayu (Aria) – Movimento, leggerezza, espansione
Akasha (Etere) – Spazio, intuizione, connessione sottile
Ogni pratica è ispirata a uno di questi elementi, e lavora a livello fisico, energetico, emotivo e mentale attraverso asana, pranayama, mudra e meditazione.
È un viaggio attraverso ciò che ci costituisce, che ci mette in dialogo con le nostre qualità, i nostri blocchi, le nostre risorse.
Ogni elemento rappresenta un aspetto della nostra esperienza: dalla capacità di restare con i piedi per terra a quella di lasciar andare, accendere il nostro fuoco interiore o ritrovare spazio e silenzio dentro di noi.
Lavorare con gli elementi significa riscoprire le nostre naturali oscillazioni, seguire i cicli della vita e della natura, ascoltare cosa ci serve davvero in ogni momento.
È un approccio che favorisce:
la consapevolezza del corpo e del respiro
la connessione tra interno ed esterno
l’armonia tra le diverse parti di noi
l’autoregolazione emotiva
una pratica più intuitiva e profonda
Unico requisito necessario per partecipare ai corsi è la costanza
Ho fatto diversi stage di formazione e workshop con
Formazioni in corso: